Internazionale

Il parlamento europeo ha chiesto di vietare gli stage non retribuiti in tutta Europa

Il parlamento europeo ha chiesto il divieto di poter istituire stage non retribuiti in tutti i paesi dell’Unione Europea. Con 574 voti a favore, 77 contrari e 43 astenuti, il testo approvato dall’organo legislativo dell’UE condanna esplicitamente “la pratica degli stage, dei tirocini, degli apprendistati non retribuiti”, specificando che la gratuità “costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti”.

La disoccupazione giovanile in Europa è in costante aumento, ad agosto 2020 ha toccato il 17,6%, aggravato dalla situazione dovuta al Covid-19. In Italia il tasso di disoccupazione giovanile, ad agosto 2020, ha toccato il 32,1%.

Nella risoluzione si legge che il Parlamento Ue

“crede fermamente nell’obiettivo di migliorare le condizioni socioeconomiche dei giovani attuando in modo corretto la garanzia per i giovani rafforzata; ribadisce la propria posizione secondo cui la retribuzione dovrebbe essere commisurata al lavoro svolto, alle competenze e all’esperienza della persona in questione e dovrebbe permettere la sussistenza ai tirocinanti, agli stagisti e agli apprendisti che operano nel mercato del lavoro al di fuori dei programmi di studio; invita la Commissione e gli Stati membri a proporre, in collaborazione con il Parlamento e nel rispetto del principio di sussidiarietà, possibili soluzioni per l’introduzione di uno strumento giuridico comune che garantisca e faccia applicare una remunerazione equa per gli stagisti, i tirocinanti e gli apprendisti nel mercato del lavoro dell’UE; condanna la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti, che costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti.”

Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea e tutti gli stati membri ad aumentare il loro sostegno ai giovani, in condizioni di lavoro sempre più precarie, e chiede più fondi per rafforzare il sistema di Garanzia per i giovani per il periodo 2021-2027.

“I deputati sottolineano che la Garanzia per i giovani dovrebbe essere incorporata in un insieme coerente di politiche sociali e assistenziali per garantire che i vari sottogruppi di giovani che non lavorano, non studiano o non si formano (NEET) vi abbiano accesso. Qualsiasi discriminazione subita dai giovani per qualsiasi motivo deve essere combattuta attivamente nei sistemi di Garanzia per i giovani”, si legge nel comunicato ufficiale.

La speranza è che la Commissione europea possa presentare un quadro giuridico che possa vietare queste pratiche, ormai fin trompo affermate.

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Chiara Gianferotti

Chiara Gianferotti, 24 anni, ha sempre o un libro o una valigia in mano. Vive a Madrid ed è laureata in Lingue per l’Editoria, con un master in Editoria e Traduzione. Attualmente si occupa di editing, traduzione e comunicazione editoriale come freelance. La sua più grande passione è scoprire nuove librerie e parlare di libri su Instagram.

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