Opinioni

Catalogna seconda fase

Carissimi tutti il 10 ottobre ho scritto Catalogna Spagnola o Repubblica Catalana?
L’argomento merita oggi un aggiornamento e spero di darvelo in modo sintetico. Non ho un gran dono di sintesi ma ci provo.
L’impressione è che ci troviamo di fronte a due attori che, sempre più, si stanno dimostrando di mediocre livello. Entrambi consapevoli d’aver fatto un sacco di stupidaggini, ma altrettanto arroccati sul proprio io, sulla propria affermazione personale.
Da una parte Rajoy che più che una soluzione cerca la propria affermazione di potere e sa bene di non poterla avere in quattro e quattr’otto come dice; dall’altra Puigdemont che ha capito che comunque vada per lui non sarà facile.
Quindi da una parte uno che annuncia il 155, ma si bada bene dall’applicarlo (l’applicazione è soggetta ad appello alla Corte Costituzionale e i tempi si traducono in mesi e mesi e l’appello sospende l’esecuzione), dall’altra Puigdemont che traccheggia nel dichiarare la Repubblica in quanto prima vorrebbe bloccare il 155 e poi dichiararla. Certo lui alle elezioni anticipate non ci vuole andare, anche se poi… sotto sotto… Bisogna considerare che contrariamente a quanto viene fatto trasparire dalla stampa internazionale che, solitamente, confonde Barcellona con Catalunya, fuori da Barcellona nei paesini, le cittadine e le campagne sono pressoché tutti indipendentisti e sono con e pro Puigdemont.

La sensazione è che dopo tanto ardore, fuoco di paglia, la situazione rimarrà in uno stallo totale in modo da permettere a l’uno di accusare o responsabilizzare l’altro sino a che non uscirà fuori un accordo che ognuno potrà rivendicare come propria vittoria. Forse nuove elezioni.
Si scopre poi che Puigdepont, grande furbetto, in occasione della dichiarazione della Repubblica NON ha mai dichiarato e poi sospeso l’indipendenza, ma ha sospeso la dichiarazione d’indipendenza. Quindi ad oggi a nessuno è chiaro se la dichiarazione d’indipendenza sia valida o meno. Quanta sottigliezza! Anche Madrid chiede a Puigdemont di dichiarare se ha in effetti dichiarato indipendenza, e molti si chiedono se sia valida o meno.
Ma perché? Perché pare proprio che la dichiarazione potrebbe essere valida.
Mi chiedo però, e secondo me se lo chiedono anche molti indipendentisti, come può essere applicata una dichiarazione d’indipendenza laddove non esista un riconoscimento internazionale anche minimo, laddove non esista una propria valuta e finanza, laddove non esita un proprio diritto ecc. ecc.
Quindi pare chiaro, ma preoccupante, che si profila una lunga zona grigia dove non saremo né carne e né pesce per chissà quanto tempo.
I danni?
Impressionanti!
Turismo decimato;
Aziende in fuga;
Commercio al collasso o quasi;
Credibilità internazionale a picco;
Populismo trionfante;
Democrazia ridicolizzata da ambo le parti;
Potrei continuare ma non ha alcun senso.

La parola d’ordine di Madrid e di tanti oggi è legalità. Rispetto e ripristino della legalità.
Ma cosa s’intende per legalità? La legalità non è altro che un insieme di leggi fatte da uomini per disciplinare la vita civile in un determinato momento storico, ma siamo sicuri che corrisponda sempre con Giustizia?
Siamo certi che Giustizia e Legalità siano sempre la stessa cosa tanto da farne un principio assoluto?
I più grandi cambiamenti nel mondo sono stati innescati, spesso, da uomini che, talvolta, sono andati contro la legalità. Vedi gli antifascisti al tempo del fascismo (erano illegali); vedi Nelson Mandela, andava contro legge; vedi Solidarnosc ecc. ecc.

Un saluto a tutti

Marcello Gianferotti

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MG

Marcello Gianferotti, classe 1966, ha iniziato a viaggiare all’età di 15 giorni. Prima la Tunisia, poi il Madagascar, l’Italia e ora la Spagna: non si è mai fermato. Grande appassionato di scrittura, è referente iberico del circuito Sviluppo Europa e gestisce, oltre a SamizdatVoz, anche il suo blog culinario marcellogianferotti.org.

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