Affari

La crisi – il disastro?

Prepariamoci ad affrontare la nuova crisi finanziaria

La crisi che sta caratterizzando le nostre vite in questi giorni NON è solamente medica.
Non riguarda solo le problematiche del COVID-19, ma a breve si rafforzerà con gli altri aspetti conseguenti dal principale, quello sanitario. Ossia quello economico finanziario che già si sta manifestando nei suoi albori e che tutto fanno tranne che ben presagire. Cosa accadrà? Questa è la domanda che si fanno in molti e noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare qualche indicazione.

In Europa si prepara già una crisi di liquidità e poi economica generata  dal diffondersi del virus. Questo è oramai un dato di fatto. Crisi che in assenza di misure serie, comunitarie e condivise alla fine si scaricherà su PMI, Partite IVA, lavoratori dipendenti dei settori più fragili, com’è già successo con la passata crisi del 2008-2012.

Credo che per capire bene cosa potrebbe accadere ai paesi europei più colpiti, più impoveriti (che chissà perché alla fine sono sempre gli stessi) occorra riportare la mente alla passata crisi greca. Dico della crisi greca in quanto è ipotizzabile, fortemente ipotizzabile, che sia ciò che gli stati più forti ed arroganti (mi riferisco principalmente alla Germania presumibilmente con l’aiuto USA) tenteranno di fare.
Quindi va, a mio personale giudizio, presa come esempio al fine di prevenire e, per quanto possibile, combattere già a priori, con ogni mezzo, l’ingerenza che presto inizierà a presentarsi da parte della Troika e delle istituzioni europee (La “troika” si è occupata dei piani di salvataggio dei paesi all’interno della zona euro il cui debito pubblico era in crisi per scongiurare il rischio di insolvenza sovrana, concedendo prestiti ed esigendo in cambio l’istituzione di politiche di austerità. La troika è costituita da rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale). Prendere spunto da quanto già successe per impedire, con ogni mezzo possibile, che approfittandosi della crisi sanitaria, la conseguente ed inevitabile crisi finanziaria, possa essere gestita come fu gestita la crisi greca.

L’ex ministro greco Varoufakis ha pubblicato online le registrazioni del 2015 dell’Eurogruppo, sul tentativo della Grecia di ottenere condizioni meno da macelleria sociale.
Voglio precisare che NON ho mai condiviso politicamente questa persona, ma devo ammettere e apprezzare la sua coerenza e la sua onestà intellettuale. Sicuramente un economista di grande valore.

Per la prima volta viene svelato il contenuto di alcuni incontri, sempre coperti dal segreto di Stato. Ciò che viene detto in questi incontri rappresenta bene la trama degli interessi che l’Eurogruppo difende a spada tratta e che difenderà al di là di ogni pandemia.
Assume quindi particolare importanza la storia degli “aiuti finanziari” alla Grecia, e, quindi, come si è arrivati a quegli incontri.

Le istituzioni europee avevano varato un primo programma di aiuti nel 2010 per 110 miliardi.
Nel 2012 ne vararono un secondo per 130 miliardi.
Questa ingente massa di denaro era stata utilizzata quasi esclusivamente per ricapitalizzare le banche greche e, dalle stesse banche greche, utilizzata per rimborsare i prestiti contratti con le banche francesi e tedesche, salvandole dal default. Considerate che questi sono fatti, non opinioni. Quindi va detto chiaramente che le istituzioni UE non fecero altro che salvare il sistema bancario francese e tedesco passando per la Grecia. Tutto per non farlo spudoratamente e direttamente.

Dopo anni di crisi e austerità, nel 2015 il governo Greco, rappresentato a livello economico da Varoufakis, tentò di negoziare le condizioni idonee per accedere a nuovi prestiti europei, senza aggravare ulteriormente il disagio sociale in corso nel paese.

Le banche europee, oltre agli ingenti prestiti, di cui erano rientrate con i primi due “programmi di aiuti”, avevano fatto negli anni 2000 una massa ingente di mutui  e di prestiti alle famiglie e alle aziende greche. Nella crisi  economica e di liquidità  iniziata nel 2009, le rate di questi mutui e prestiti venivano ovviamente pagate con enorme difficoltà e le banche premevano per esecuzioni immobiliari di massa, svendita degli immobili e possibilità di recuperare quel poco che si potesse recuperare. Se fate attenzione e analizzate da noi questo sta già succedendo. Vedi la velocità d’esecuzione dei crediti da parte dell’agenzia delle entrate, dei mutui e degli espropri da parte delle banche ecc.

La domanda è una e da questa dipende l’equilibrio del mondo a mio avviso.
Ossia:
La Finanza deve essere assoggettata al servizio e al benessere dei cittadini o i cittadini devono essere assoggettati alle esigenze della finanza?
Tutto gira intorno a questo.
Il resto, a mio personale giudizio, sono tutte chiacchiere.

Varoufakis cercava in quella occasione, come qualsiasi ministro diligente, di limitare l’impatto sulla popolazione greca delle richieste della Troika che, secondo quanto riportato nel sito del Parlamento europeo, rappresentava l’insieme dei creditori ufficiali durante le negoziazioni con i paesi (guardate bene non l’insieme dei cittadini UE, ma dei creditori):
Cosa chiedeva la Troika al Governo Greco?
avanzo primario di bilancio pari al 3,5% del Pil,
riforme del mercato del lavoro,
riforme dei servizi pubblici,
riforme del mercato interno,
taglio delle pensioni,
inasprimento delle tasse.

Ebbene  le registrazioni che Varoufakis, a suo rischio e pericolo, ha pubblicato (e che ben poco spazio lasciano all’immaginazione) assumono un’importanza notevole in quanto offrono una visione precisa di come funziona nella realtà il rapporto politico fra gli stati.
Tali registrazioni sono disponibili on-line e ognuno potrà ascoltarle.

E’ però opportuno rilevare il rapporto determinante fra istituzioni europee, che apparentemente difendono gli interessi di tutti gli strati sociali, banche ed esecuzioni immobiliari.
Cadono molte maschere e i veri interessi vengono a galla. Si percepisce come sia gestito e quanto sia determinante il rapporto tra le istituzioni europee (che dovrebbero difendere gli interessi tra gli stati sociali) nella tutela degli interessi degli istituti di credito prima di tutto e quindi di banche ed esecuzioni immobiliari. Non per nulla l’unico aspetto estremamente simile del diritto, della giurisprudenza, tra Stati è proprio rappresentato dalla normativa sugli espropri ed esecuzioni.
In un contesto di grande difficoltà sociale il governo greco, per alleviare le sofferenze della popolazione impoverita e indebitata, cercò di attuare una moratoria sulle aste immobiliari, anche per evitare le svendite e il calo di valore generale della proprietà immobiliare, che poi si verificò in Grecia, come sta avvenendo in Italia.

Ecco dalle registrazioni di Varoufakis le reazioni di alcuni personaggi politici ed economici importanti, tra cui quelle di un personaggio spesso santificato nella politica italiana.

Pierre Moscovici (Eurogruppo del 24 aprile a Riga) «abbiamo visto poca ambizione, in alcune riforme chiave come quella del mercato del lavoro, delle pensioni, o la moratoria sulle aste immobiliari» – (Già perché la crisi finanziaria la si dovrebbe pagare ovviamente con pensioni ed espropri secondo questo).

Mario Draghi, presidente della Bce  (Eurogruppo del 24 febbraio) si preoccupava «che il governo greco non facesse marcia indietro sulle riforme promesse» e «non introducesse alcuna nuova moratoria sulle aste delle abitazioni

Klaus Regling, capo del Meccanismo europeo di stabilità, il famigerato MES   (Eurogruppo del 24 aprile a Riga), getta la maschera e respinge le proposte greche sostenendo che «esse vanno a favore delle famiglie indebitate e delle imprese, ma a noi interessa rafforzare le banche».

L’obiettivo comune era quello di attaccare le pensioni (già misere) e di accelerare le esecuzioni immobiliari per aiutare il recupero dei crediti da parte delle banche.

Che succederà ai paesi più colpiti dalla crisi?
Italia, Spagna, forse Portogallo.
Molto probabilmente esattamente questo se un tale tentativo non troverà un forte ostacolo nella popolazione e nei cittadini.
La politica, costretta ad accettare aiuti, si troverà da solo a fare la parte del formaggio con il topo quando i grandi esattori busseranno alla porta.
E’ necessario essere vigili consapevoli della storia passata e della storia greca in quanto se questa crisi non sarà fermata e limitata per tempo, lo scenario più plausibile della conseguente crisi finanziaria sarà proprio quello greco.
Un piccolo esempio tra tutti?
Sono già stati creati i Pandemia Bond che scommettono proprio sulla speculazione e sui vantaggi di una lunga crisi. Insomma se volete elementi per trarre considerazioni ce ne sono.
Spero solo che i cittadini vadano oltre i soliti slogan politici e che non accettino passivamente ciò che gli verrà detto solo perché questo sarà quello che si vogliono sentir dire. Ragioniamo tutti con la nostra testa con la consapevolezza e la conoscenza di quanto già accaduto.

Un Caro saluto

MG

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MG

Marcello Gianferotti, classe 1966, ha iniziato a viaggiare all’età di 15 giorni. Prima la Tunisia, poi il Madagascar, l’Italia e ora la Spagna: non si è mai fermato. Grande appassionato di scrittura, è referente iberico del circuito Sviluppo Europa e gestisce, oltre a SamizdatVoz, anche il suo blog culinario marcellogianferotti.org.

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