Internazionale

Campi di concentramento in Bielorussia: cosa sappiamo fino ad adesso?

La nuova Auschwitz nel 2021. Il 15 Gennaio il viceministro degli affari interni della Bielorussia ha annunciato la creazione di un campo per prigionieri politici, per dissidenti, per chiunque partecipi alle manifestazioni di rivolta contro il governo di Lukashenko, che ormai vanno avanti da Agosto.

BYPOL, l’associazione degli ufficiali di sicurezza della Bielorussia che unisce rappresentanti indipendenti delle forze dell’ordine (ex investigatori, pubblici ministeri, giudici), ha ricevuto nuove informazioni sull’attuale viceministro degli affari interni, il colonnello della polizia Nikolai Karpiankou, che in precedenza ricopriva la carica di capo della direzione principale per la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. Karpiankou ha annunciato l’intenzione di creare un campo per prigionieri politici in Bielorussia, come si può ascoltare dagli audio di questo video.

Il colonnello ha anche menzionato l’omicidio di Alexander Taraikovski, il primo morto ufficiale delle manifestazioni pacifiche del 10 agosto per mano della polizia, definendo il defunto “un deficiente e un ubriaco”. Karpiankou ha anche parlato dei piani di Lukashenko di creare un campo speciale per il reinsediamento a tempo indeterminato delle persone che hanno preso parte ripetutamente alle proteste (il piano è di allestire il campo sulla base della struttura correttiva n. 22 nella città di Ivatsevichi).

Per raggiungere questo obiettivo, il Ministero degli affari interni ha creato un sistema informativo unificato chiamato “BESporyadki” (il nome è dato nella trascrizione originale, ed è un gioco di parole su “disordine” e “demone”), dove ci sono informazioni su tutte le persone detenute per aver partecipato ad eventi di massa non autorizzati.

“Si sta creando un database”, ha detto Karpiankou. “In questo database, gli arrestati per la seconda volta devono rimanerci. Il compito: sviluppare e costruire un campo, ma non per i prigionieri di guerra o anche per gli internati, ma un campo per gli zoccoli particolarmente affilati … per il reinsediamento. E metti del filo spinato attorno al perimetro. Prepara due locali: un piano con una fornace e un piano per l’alimentazione, per assicurarti che funzionino. Ma tienili lì finché tutto si calma.”

Grazie a Radio Svoboda si hanno delle notizie incredibili riguardo questi campi, che effettivamente esistono da Agosto e in cui sono stati portati dei civili, che lo hanno raccontato ai microfoni della radio. Ricordano un’atmosfera un po’ confusa. La maggior parte di loro è stata arrestata durante manifestazioni pacifiche, ma molti non hanno neanche preso parte alle proteste. Alcuni sono stati duramente picchiati dalla polizia. Nessuno sapeva dove si trovassero, perché fossero stati detenuti o per quanto tempo, e persino i soldati armati a guardia dell’area recintata sembravano confusi riguardo ai loro ruoli.

Insomma, come se fosse un rodaggio per poi studiare dei campi ben organizzati. Il 15 agosto i prigionieri sono stati improvvisamente liberati e il sito parzialmente smontato, portando molti a pensare che si trattasse di una prova.

Due giorni fa sono arrivati i risultati della perizia fonica dell’intercettazione. I risultati confermano che la voce appartiene a Karpiankou e che l’audio non è stato manomesso. Lo riportano i media indipendenti bielorussi.

Ciò che riferisce il ministro nell’audio è tutto vero: tolleranza zero contro i manifestanti, ai quali si raccomanda di sparare in faccia, sui genitali agli uomini, sul petto alle donne. Sconcertante, oltre a questo, è ciò che riguarda il campo di concentramento in via di allestimento.

Sembra fantascienza, ma non lo è. Ricordiamo che quello che ognuno di noi può fare è parlarne e diffondere informazione corretta, far sì che le notizie circolino e arrivino alle orecchie giuste. Vi invitiamo a seguire le pagine Instagram @voice_of_belarus e @supolka.italia per rimanere costantemente aggiornati.

Immagine in evidenza da Radio Svoboda.

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Chiara Gianferotti

Chiara Gianferotti, 24 anni, ha sempre o un libro o una valigia in mano. Vive a Madrid ed è laureata in Lingue per l’Editoria, con un master in Editoria e Traduzione. Attualmente si occupa di editing, traduzione e comunicazione editoriale come freelance. La sua più grande passione è scoprire nuove librerie e parlare di libri su Instagram.

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