Cultura

Spagna: cosa lascia la pandemia nell’editoria?

In un mercato dominato da due gruppi editoriali, solo i 10 libri più venduti superano le 50.000 copie

La pandemia ha acuito il predominio dei gruppi editoriali nel mercato editoriale spagnolo. Tra i 60 titoli più venduti in Spagna da gennaio ad agosto 2020, solo otto non sono stati pubblicati da Penguin Random House, Planeta, Anaya o RBA – importante è stato ed è il saggio El infinito en un junco di Irene Vallejo (Siruela) all’11° posto (in arrivo in Italia nel 2021 per Bompiani). Se si guarda solo alla narrativa, dei 130 best seller solo quattro sono stati presentati da editori indipendenti: Los asquerosos di Santiago Lorenzo (Blackie Books), Lectura fácil di Cristina Morales e Canto jo i la muntanya balla di Irene Solà (entrambi di Anagrama) e la prima parte della saga letteraria fantastica El último deseo di Andrzej Sapkowski (Alamut). I due colossi, Penguin e Planeta, rappresentano il 67,36% del mercato della narrativa per adulti, quando lo scorso anno era il 62,83%, secondo i dati dell’ultimo rapporto della società di consulenza GFK a cui ha avuto accesso EL PAÍS.

Gli editori mantengono i dati di mercato dei loro libri sigillati sotto chiave,  riparandosi dalla difficoltà di conoscere esattamente le copie vendute da ciascuna delle librerie. GFK è l’unica che è stata in grado di risolvere il mistero, campionando vendite reali in librerie di tutte le dimensioni, inclusa Amazon, e i suoi dati offrono un’affidabilità quasi del 100%.

Il rapporto indica un calo del fatturato del 12% fino ad agosto 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che rappresenta una perdita, per il momento, di 70 milioni di euro, sebbene molti editori abbiano subito un calo di oltre il 30%. L’annullamento del giorno di Sant Jordi in Catalogna nel 2020 (in cui vengono fatturati 22,6 milioni) e la fiera del Retiro di Madrid (quasi 10 milioni), più la chiusura delle librerie, pesano notevolmente. Sono solo due i libri che superano le 100.000 copie vendute: El enigma de la habitación 622, di Joel Dicker, uscito a maggio ed è il primo, se si sommano l’edizione spagnola (Alfaguara) e catalana (La Campana), seguito da Reina Roja di Juan Gómez-Jurado (Ediciones B, 2018), che ha anche Loba negra (2019) in posizione sei.

Seguono alcune delle poche nuove uscite apparse nel 2020: Episodios de una guerra interminable di Almudena Grandes (pubblicato da Tusquets a febbraio) e Un cuento perfecto di Elísabet Benavent (Suma de Letras, anche questa novità di febbraio 2020). Solo le prime 10 hanno più di 50.000 copie, il che significa che le liste dei bestseller non riflettono la ricca diversità dei gusti dei lettori spagnoli, poiché le prime 10 posizioni rappresentano solo il 3% del mercato.

Degli 82.000 nuovi titoli (sì, avete capito bene, questo è il numero), lo scorso anno sono stati pubblicati 7.500 romanzi contemporanei, tra thriller e fantascienza: più di 20 al giorno. Allo stesso modo, la sincerità degli intervistati che ha fissato l’indice di lettura in Spagna deve essere confrontata con il fatto che è uno dei paesi la cui popolazione spende meno pro capite in libri: 22 euro rispetto ai 52 in Francia. Anche il potere dei libri per bambini e dei ragazzi e della letteratura fantastica, con vendite succose, vengono solitamente esclusi dall’analisi.

Tra le novità portate dalla pandemia c’è il consolidamento dell’acquisto di libri fisici su Internet, che, secondo Carles Revés, direttore editoriale di Planeta e proprietario della Casa del Libro, diventerà come un quarta dimensione, con molte librerie che già garantiscono la consegna della copia a domicilio il giorno stesso dell’ordine; mentre l’appassionata rete di librerie nuove e vecchie modernizzate garantisce la sopravvivenza della bibliodiversità. Nel salvare l’ecosistema si uniscono i grandi gruppi, indipendenti e librai. Un’altra novità è che il telelavoro ha rafforzato le librerie di quartiere a scapito delle librerie del centro nelle grandi città e che i libri elettronici, secondo fonti Penguin, hanno aumentato la pirateria attraverso WhatsApp, Telegram e Facebook, qualcosa che è già stato fermato dalle piattaforme di messaggistica e cioè una delle battaglie che mantiene gli editori con l’immenso potere sulle piattaforme tecnologiche.

Revés ritiene che il calo della fatturazione finirà per attestarsi intorno all’8-9%. Nella seconda settimana di settembre 2020 era già del 10,9%, secondo GFK, quando nel peggior mese di reclusione, aprile, aveva raggiunto un calo di quasi il 70% rispetto ad aprile 2019. La previsione, se possibile, è che la scomparsa dei numeri rossi sia ancora lontana, sempre sperando che le prossime ondate di pandemia non portino più calamità.

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Chiara Gianferotti

Chiara Gianferotti, 24 anni, ha sempre o un libro o una valigia in mano. Vive a Madrid ed è laureata in Lingue per l’Editoria, con un master in Editoria e Traduzione. Attualmente si occupa di editing, traduzione e comunicazione editoriale come freelance. La sua più grande passione è scoprire nuove librerie e parlare di libri su Instagram.

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