Opinioni

Il referendum delle sconfitte

Con questo referendum c’è chi ha perso e chi ha perso di più. Purtroppo di vincitori non ce ne sono.
Votando NO il popolo Italiano ha mandato a casa l’attuale Governo, ma senza alcuna certezza per il futuro.
Non esiste oggi una forza politica sufficientemente coesa ed eterogenea che possa governare con tranquillità. La speranza in molti la ripongono nei 5 stelle e forse sono gli unici un pò più nuovi, ma sono una forza estremamente eterogenea, dove, uniti dalla sola ideologia dell’andare contro, troviamo dal comunista più incallito al fascista più convinto. La perplessità è come potrà convivere tanta eterogeneità in una squadra di Governo. Personalmente conosco sostenitori attivi del movimento 5 stelle che provengono da ovunque: dai centri sociali, nostalgici del PCI, appartenenti a forza nuova, ex MSI ecc. Come potranno mai trovare un’intesa?
Questa è la preoccupazione di oggi.
Votare NO era secondo me un dovere, anche se con molto sacrificio in quanto la riforma non era poi così male, ma votare SI avrebbe legittimato l’operazione di un Governo ILLEGITTIMO.
Toccare la costituzione spetta in primis ad un Governo Legittimo (ossia regolarmente eletto) composto da persone (si spera) che abbiano la levatura ed i requisiti morali e di onorabilità necessari per mettere le mani su ciò che i Padri Costituendi hanno scritto col sangue dei nostri avi.

Cosa spero? Spero che da questo sfascio possa nascere una classe dirigente con idee e persone nuove e adeguate ai tempi e che tutto avvenga per via democratica con la piena partecipazione e condivisione dei cittadini. Spero in una società che sia retta da valori di libertà, di uguaglianza, di giustizia, di responsabilità, di solidarietà e di progresso.
Una società che creda nella libertà e nelle libertà intese come possibilità di scegliere sulla base della propria responsabilità. Che contrasti i ricorrenti tentativi di invadenza delle burocrazie statali, delle religioni e delle ideologie nella sfera della libertà individuale. Che fondi la sua azione sul rispetto dei diritti civili ed umani in Italia come nel mondo.
Una società che creda nel valore dell’uguaglianza che si realizza attraverso l’allargamento delle libertà; che operi concretamente affinché sia garantito a tutti il massimo delle opportunità e promuova le condizioni perché ciascun individuo possa decidere il proprio destino. Che affermi e scolpisca nella roccia che l’uguaglianza e la libertà delle persone sono indivisibili.
Che difenda il principio di laicità, che garantisca la convivenza tra culture e idee diverse; che creda nella libertà di pensiero e nel valore della diversità delle opinioni e delle fedi. Che contrasti ogni forma di fondamentalismo che vuole trasformare i propri precetti in leggi dello Stato.
Una società che consideri il lavoro come l’espressione più alta della persona e persegua politiche della piena occupazione, secondo principi di flessibilità e sicurezza, promuovendo l’istruzione e la formazione durante l’arco di tutta la vita. Dove il lavoro sia adeguatamente retribuito e riconosciuto, e sostenga le necessità per tutti coloro che non siano in condizioni di lavorare di ricevere un reddito di base adeguato ai loro meriti e alla loro condizione. Che aborri lo sfruttamento.
Che sostenga una maggiore giustizia sociale lottando contro le diverse forme di povertà e di emarginazione, fin da quelle che riguardano i primi anni di vita. I sistemi di sicurezza sociale, a cominciare da quelli della casa, della sanità, dell’istruzione e della previdenza devono contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini e non a condizionarle. Devono prevenire i rischi di impoverimento e di esclusione e devono essere completati abolendo privilegi e garanzie corporative che danneggiano gli interessi dei più bisognosi.
Una società che finalmente elimini i confini ed i muri innalzati nella propria mente e che veda il pianeta come unica risorsa condivisa e condivisibile dove la qualità del progresso e della civiltà non si misuri in Conti Correnti, ma in cultura e saggezza.

UN SALUTO

MG

Mostra di Più

MG

Marcello Gianferotti, classe 1966, ha iniziato a viaggiare all’età di 15 giorni. Prima la Tunisia, poi il Madagascar, l’Italia e ora la Spagna: non si è mai fermato. Grande appassionato di scrittura, è referente iberico del circuito Sviluppo Europa e gestisce, oltre a SamizdatVoz, anche il suo blog culinario marcellogianferotti.org.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button