Opinioni

Il COVID come strumento di controllo? Il COVID tutto vero? Il COVID pandemia del secolo?

Perché dovremmo ragionare sulla realtà e pensare con la nostra testa

Con questo pezzo non mi arrogo la presunzione di dare delle risposte, ma semplicemente di esprimere delle opinioni e dei dubbi. Spesso sono stato indicato come negazionista. Alle volte anche insultato sui social per questo, ma non è vero. Io non sono negazionista, ho solo la maledetta abitudine di pensare con la mia testa e non secondo ciò che mi dicono di pensare.

Non nego affatto l’esistenza del virus. Nego il contorno che vi hanno costruito. Desidero oggi sollevare alcuni interrogativi importanti che, a mio personale giudizio, chiunque dovrà porsi e tentare di darsi una risposta. Credo che questo possa aiutare a farsi una idea onesta e coerente con se stessi di cosa stia accadendo. Qualsiasi essa sia la risposta finale.

Nego sostanzialmente il Metodo impiegato dalle istituzioni per affrontare la presunta pandemia. Nego la semplicità con la quale si violano le libertà individuali delle persone. Nego i metodi coercitivi adottati da chi, avendo una divisa in dosso, per qualche strano “miracolo” si è convinto d’essere depositario di “potere” e non di “dovere” di protezione. Di SERVIZIO verso quel popolo che lo paga per questo. Nego la stragrande maggioranza delle misure prese in quanto falsamente prese per combattere la pandemia a mio avviso, ma prese unicamente per impaurire e controllare la popolazione. Popolazione che, nello specifico, si è ben adattata a fare il cagnolino ubbidiente.

Entro nel merito. Il Covid è la pandemia del secolo? La guerra dei tempi nostri? Balle! La sola verità è che il COVID fa paura proprio perché tocca la vigliaccheria intrinseca dei popoli occidentali. La paura d’avere un minimo rischio di morte, o anche solo di dover essere isolati per qualche giorno, o di guadagnare meno di prima ci fa dimenticare quali siano le vere emergenze delle quali ci siamo strafregati per decenni e decenni. Quelle che contano più tutti i morti per Covid messi insieme alla data odierna. Perché per queste pandemie i morti sono costanti, anno per anno, giorno per giorno, incessanti da decenni e decenni.

Quali sono? La Malaria ad esempio. Nel World Malaria Report 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riporta i dati relativi alla MALARIA nel mondo nel 2019. 228 milioni: numero di casi stimati globalmente. 405.000: numero stimato di decessi di bambini di età inferiore a 5 anni hanno rappresentato il 67% di tutti i decessi per malaria in tutto il mondo e il 94% dei decessi si è verificato in Africa. Oltre 800.000 il numero totale di morti ogni anno. L’85% dei decessi per malaria è concentrato in 19 Paesi dell’Africa sub-sahariana e in India. In solo sei Paesi si sono verificati oltre la metà dei casi di malaria di tutto il mondo: Nigeria (25%), Repubblica Democratica del Congo (12%), Uganda (5%) e Costa d’Avorio, Mozambico e Niger (4% ciascuno). Eppure la malaria si può curare. Basta avere mezzi e medicine. Ma la vita di un bambino nero quanto vale?

La fame. Secondo i censimenti AGI e FAO nel mondo, ogni giorno, 7.000 bambini sotto i cinque anni muoiono per cause legate alla malnutrizione. Cinque ogni minuto!!! 2.555.000 bambini sotto i 5 anni muoiono OGNI ANNO!!!

E quindi l’allarme è il COVID? Tutti preoccupati per il COVID. Si rischia ci venga la febbre. Casomai ci dovranno fare il tampone e forse, dico forse, l’1,5% dei colpiti può morire (consideriamo che in India, alla data odierna, su 7.24 milioni di casi ci sono 111.000 decessi). E allora siamo terrorizzati, scioccati, ma se muoiono 2.555.000 bambini sotto i 5 anni di questo NON FREGA NULLA A NESSUNO. Anzi, ci si specula sopra.

Perché non si fanno leggi speciali per la fame nel mondo? Perché non si fanno leggi speciali affinché nessun bambino muoia di malaria? Perché non si fanno leggi speciali per queste cose, e tante altre, con la stessa incidenza e con lo stesso coordinamento tra Stati come per il COVID?

Vogliamo poi parlare dei tumori? Nel mondo che succede? Prendo spunto da una pubblicazione dell’OMS e dai dati pubblicati nella terza edizione del ‘Cancer Atlas’ – frutto della collaborazione tra la American Cancer Society, l’Unione internazionale per il controllo del cancro e l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro – riportati sul sito Epicentro dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Secondo questi nel 2018, nel mondo, sono stati diagnosticati oltre 18 milioni di casi di tumore, una cifra destinata ad aumentare di circa il 60% entro il 2040 a causa dell’invecchiamento e dell’aumento della popolazione mondiale.

Prendiamo il tumore ai polmoni che, in gran parte, si può prevenire smettendo di fumare, che è quello più diagnosticato e responsabile del maggior numero di decessi: nel 2018, nel mondo, sono stati diagnosticati 2,1 milioni di casi e si sono registrati 1,8 milioni di decessi. I Paesi dell’Est Europa sono quelli in cui si registrano i tassi di incidenza più elevati. Il principale responsabile è il consumo di tabacco (due terzi dei casi). Si stima che i fumatori siano 1,3 miliardi, la maggior parte residente nei Paesi a basso reddito o in via di sviluppo. Nell’indicare le soluzioni praticabili l’Atlante mostra come le politiche fiscali siano un’arma efficace per contrastare il consumo di tabacco. In particolare, l’aumento dei prezzi scoraggia l’acquisto dei prodotti a base di tabacco nelle fasce di popolazione meno abbienti. Ad esempio, in Sud Africa l’aumento dei costi al consumo ha portato al calo dei fumatori.

In generale, in Europa, nel 2018, si sono verificati 3,9 milioni di nuovi casi di cancro e 1,9 milioni di decessi. La metà dei casi è rappresentata da 4 tipi di tumore: seno (523mila nuovi casi, il 13% del totale), colon-retto (500mila, 13%), prostata (470mila, 12%) e polmoni (450mila, 12%). Quanto alla mortalità, nel 2018 il 20% dei decessi per cancro era dovuto al tumore dei polmoni (388.000 morti), il 13% al colon-retto (242.000 morti) e il 7% al seno (138.000 morti).

Paradossalmente quante volte si arrivano a vedere dei furbi che si abbassano la mascherina (indossata come prevenzione COVID) per fumare una sigaretta!! Se permettete, se è vero come pare che l’assoluto interesse dei governi è quello di preservare la salute pubblica, basterebbe vietare la vendita e l’uso di sigarette. Ma questo non si può fare perché fumare ci piace, fumare porta un sacco di soldi, e poi fa figo. Figuriamoci se un governo può rinunciare a tanti soldini come quelli che vengono dalle sigarette e se i fumatori possono mai smettere di fumare. Però portano la mascherina.

Facciamo un piccolo riassunto:
COVID Italia (8 mesi di infezione).
273.000 casi ad oggi
208.000 guarigioni
35.507 decessi, ossia di persone decedute perché affette da altre patologie gravi.

COVID Mondo
26.300.000 casi
869.000 di decessi, ossia circa il 3,3% dei casi

Paragone
Covid 26.300.000 casi, decessi 869.000 3,3%
Tumore 18.000.000 ci casi, decessi 1,8 milioni per il solo tumore ai polmoni.
Solo in Europa ci sono stati 3,9 milioni di casi con 1,9 milioni di decessi (mi pare siamo al 50% circa e non al 3,3%).
Malaria 0,8 milioni di morti al mondo di cui 405.000 sono bambini sotto i 5 anni.
Fame, 2.555.000 bambini ogni anno (7.000 al giorno).

Ma la vera emergenza qual è? Mettersi la mascherina e usare il gel? O casomai …

  • smettere di vendere sigarette e tabacco (con mancato ingresso per il monopolio di Stato);
  • curare gratuitamente e a tappeto tutti i malati d’africa;
  • dare da mangiare a tutti i popoli togliendo, ossia MATERIALMENTE TOGLIENDO l’immenso superfluo nel quale vive una parte di mondo e condividendolo con l’altro 80% di popolazione;
  • impedire la vendita di cibo spazzatura, che è uno dei maggiori portatori sani ed asintomatici di tumori (con i mancati guadagni per le multinazionali).

Oppure trovare il modo di convivere con questa pandemiucola? Queste sono tutte emergenze.

Anche il COVID è una emergenza, certo, ma qualcuno dei super obbedienti, di quelli che rispettano le distanze, si mettono la mascherina, consumano un flacone di gel a giorno, chiamano la polizia se vedono una festa, guai a chi non porta la mascherina, insomma i primini della classe, mi deve spiegare perché è pronto a tutto per un virus che può farti stare male e in casi rari (piccola percentuale) può causare la morte e non è disposto invece a fare il tutto e per tutto per risolvere le altre emergenze. Ben più gravi e più antiche e più consolidate del COVID!!! Perché? Perché è solo un vigliacco.

Ma non ho finito. Lo so i pezzi lunghi si leggono raramente, ma non me ne frega nulla, io lo scrivo comunque e forse qualche volenteroso ci sarà.

Che senso ha negare la libertà delle persone? Che senso ha chiudere bar e ristoranti (come hanno fatto a Barcellona da dove vi scrivo) e lasciare aperte le estetiste (ma chiudere le parrucchiere) e lasciare aperti gli autobus (sui quali si deve salire facendo la fila con distanziamento di 2 mt. per ammassarsi uno accanto all’altro), le metropolitane, ecc.???

Non ha forse logica maggiore informare bene e onestamente la popolazione sui rischi da affollamento o contatto e poi lasciare che siano loro a scegliere se aprire o chiudere il bar o ristorante che sia, come a entrare o meno nel bar o ristorante che sia? Accettando passivamente queste regole si dà per scontato l’assimilazione dei popoli a greggi che hanno bisogno del cane da pastore che li guidi in quanto incapaci di discernere cosa poter fare o cosa no.

Quindi se poi uno dice che i popoli sono greggi non vi dovete incazzare. Che senso ha indebitarsi per pagare i conti in periodo COVID? Vi rendete conto di quanto sia stata infame questa rapina? Certo chi a fine mese comunque porta a casa uno stipendio pubblico o privato che sia queste domande non se le pone. Lui giudica e basta. Ti indebiti per pagare le tue perdite. Ossia fai un buco per coprirne un altro. Quando bastava semplicemente dire. OK. Blocco di tutto. Ma che blocco di tutto sia.

Non si pagano gli affitti (poi casomai sarà il locatore a chiedere allo Stato l’aiuto). Non si pagano le ipoteche. Non si pagano le bollette della luce, dell’acqua e del gas che sono beni fondamentali. Non si paga l’iva sui beni di prima necessità. Si riducono a salari normali, buoni ma normali, i salari di tutti gli impiegati pubblici (dal presidente della repubblica all’ultimo degli uscieri). E si aspettano tempi migliori.

Non si da una lira a nessuno, ma non si chiede nulla a nessuno. I soldi UE si usano per i conti di stato, per la sanità, per l’emergenza, per la scuola. E invece no. Tutti chiudono e basta. I Governi promettono e poi elargiscono gocce facendole passare per mega interventi economici. E le aziende, gli artigiani, i commercianti, non hanno ancora capito (o forse non vogliono dirselo) che a breve saranno chiamati a rimborsare i soldi che hanno avuto in prestito e quindi i prossimi anni NON lavoreranno per recuperare il perso, ma solo per pagare il debito ulteriore che hanno contratto.

Certo un popolo indebitato e terrorizzato è un gregge perfetto. Ma tranquilli, ci sono sempre i primi della classe, quelli tutti obbedienza e rispetto che risolveranno ogni problema pronti a mettere alla gogna chiunque osi dire di no!

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MG

Marcello Gianferotti, classe 1966, ha iniziato a viaggiare all’età di 15 giorni. Prima la Tunisia, poi il Madagascar, l’Italia e ora la Spagna: non si è mai fermato. Grande appassionato di scrittura, è referente iberico del circuito Sviluppo Europa e gestisce, oltre a SamizdatVoz, anche il suo blog culinario marcellogianferotti.org.

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