Opinioni

Un’ombra nera sulla nostra Repubblica: la strage di Bologna del 2 Agosto 1980

Più di 40 anni sono trascorsi da quella terribile strage. In una mattinata calda d’estate, una bomba venne fatta esplodere nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna provocando la morte di 85 persone, uomini, donne, bambini; e oltre 200 feriti; feriti gravi con ustioni e mutilazioni.

“Immediatamente si iniziò a scavare tra le macerie per recuperare i corpi. Anche gli autobus di linea venivano utilizzati come ambulanze.”

Dopo 40 anni, grazie alla tenacia dell’Associazione dei famigliari delle vittime presieduta prima da Torquato Secci e ora da Paolo Bolognesi, con il “nuovo processo” tutt’ora in corso, si sta facendo finalmente luce su questa strage.

“Come dicono i magistrati, Gelli e Ortolani sono stati i finanziatori della strage. La strage di Bologna è stata organizzata dai vertici della Loggia massonica P2, protetta dai vertici dei Servizi segreti italiani, eseguita da terroristi fascisti”, Paolo Bolognesi.

A seguire atti e deposizioni del “nuovo processo”.

  1. I mandanti

A più di 40 anni dalla Strage del 2 Agosto 1980 la Procura di Bologna, nell’ambito dell’ inchiesta sui mandanti e finanziatori della strage, ha analizzato la movimentazione dei conti bancari e, in particolare, del conto “Bologna”, riferibile al capo della Loggia massonica segreta P2 Licio Gelli, arrivando alla conclusione che l’operazione eversiva sfociata nell’attentato del 2 Agosto 1980, era stata messa in atto da uomini della P2 e ha avuto un anticipo economico tra il 16 febbraio 1979 e il 30 luglio 1980, tre giorni prima della strage.

2. La Loggia P2

Nel marzo del 1981 furono rinvenuti degli elenchi, 962 nominativi di affiliati alla Loggia, e già allora la deputata Tina Anselmi – presidente della Commissione parlamentare di inchiesta della P2 dal 1981 al 1985 – ipotizzò che  l’elenco non era completo”.
Nell’elenco rinvenuto vi erano 208 militari e appartenenti alle forze dell’ordine (43 generali e l’intero vertice dei servizi segreti), 11 questori, 5 prefetti, 44 parlamentari, due ministri, magistrati, giornalisti.
A cosa serviva questa ” Loggia coperta”? Interrogativi e ombre su buona parte dei misteri italiani. L’obiettivo che si poneva era lo svuotamento delle istituzioni democratiche dal loro interno. Erano iscritti alla P2 molti dei componenti del “comitato degli esperti” nominato dall’ allora ministro dell’ Interno Francesco Cossiga, durante il sequestro di Aldo Moro.

“Quello di oggi è sicuramente l’inizio di un processo storico, perché molto probabilmente porterà alla verità completa sulla strage di Bologna”, Il presidente delle vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi.

3. Il cono d’ombra dei Servizi segreti

Una sintesi della relazione del consulente della Procura Generale per il processo sui mandanti della strage del 2 agosto, Aldo Giannuli e la testimonianza dell’ ex terrorista di destra Vincenzo Vinciguerra.
“Le stragi le faceva chi lavorava per lo Stato (…) una destra alle dipendenze dello Stato per impedire l’ ascesa del Partito comunista, con l’obiettivo di creare una democrazia autoritaria.” Il Senatore del MSI (partito di destra) Mario Tedeschi consegnava ad Avanguardia nazionale ( movimento estremista di destra) ingenti somme di denaro. Il denaro arrivava dai Servizi segreti. Altra formazione di destra “Ordine Nuovo” invece era di fatto “un pezzo dei servizi”. Figura rilevante l’ex capo Ufficio affari riservati del Viminale Federico Umberto D’Amato, il suo ruolo nei Servizi e nei depistaggi su stragi come quella di piazza Fontana (12 dicembre 1969) con rapporti con leader di Avanguardia Nazionale Stefano Delle Chiaie, e l’organizzazione dell’Ufficio Affari riservati.

4. I finanziatori

Dal cosiddetto “appunto Bologna” (documento appartenuto a Licio Gelli).
L’ammontare del flusso di denaro proveniva dal Banco Ambrosiano – l’ omicidio di Roberto Calvi è strettamente connesso alla strage. Dall’istruttoria sul “documento Bologna” (istruttoria tuttora in corso) vi sono milioni di dollari (15 milioni) sottratti al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e transitati sui conti del capo della Loggia massonica P2 di Licio Gelli. Di questi, 5 milioni utilizzati per la strage. L’ operazione finanziaria può essere suddivisa in tre tranche a partire dal febbraio 1979. Di questa somma una parte tra il 20 e il 30 luglio 1980, e per finire poi agli attentatori.
“Nell’appunto Bologna” sono indicate anche le somme di 850 mila dollari che, secondo la Procura generale, finirono a Federico D’ Amato (ex capo dell’ Ufficio Affari riservati del ministero dell’ interno, una figura di connessione tra Servizi segreti militari e movimenti eversivi di estrema destra).

Povera patria. Franco Battiato.

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