Opinioni

La gente di Catalogna

Carissimi amici
due parole fuori dalle righe sulla Catalogna e su Barcellona.

In questi giorni si è detto di tutto e si è letto di tutto. Tutti hanno letto e tutti sentenziano.
Ebbene con il poco spazio che ho a disposizione voglio affrontare un argomento diverso. Non mi schiero né con i Nazionalisti né con gli Indipendentisti, ma con tutti gli uomini liberi che vorrebbero un mondo senza frontiere.
Quanto accaduto in Spagna ed in Catalogna apre un interrogativo importante.
Esiste nel mondo moderno un’unica indiscutibile interpretazione di democrazia?
In questi giorni una cosa mi ha colpito. Il commento di un ragazzo (un portavoce dei Ciudadanos, un partito politico molto presente in Catalogna e sicuramente schierato dalla parte dei nazionalisti) che dice: secondo il mio vocabolario la democrazia si applica quando una maggioranza decide e la minoranza obbedisce.

Ebbene no! Non è così. Secondo me non è così.
La questione catalana, sbagliata dall’inizio, mal gestita ed inverosimile dimostra però quanto sia labile e mal interpretato il concetto di democrazia dalle giovani generazioni. Altolà non che io sia vecchio, ma un po’ di mondo l’ho visto e la mia idea ce l’ho chiara.
Perché la condivido? Perché credo esista un grosso problema di democrazia in Spagna come nel resto del mondo.

Un governo viene eletto secondo una maggioranza. Quindi ha come primo dovere il compito di governare, ma il suo primo dovere non può non coincidere con la protezione delle minoranze.
L’avere la maggioranza NON da mai il diritto di governare senza tenere conto delle minoranze e senza proteggerle. Le maggioranze del resto sono già protette dall’essere maggioranza.
In Spagna è stato sbagliato il referendum, è stata sbagliata la repressione violetta del primo ottobre del Governo, è sbagliato il muro nel dialogo Spagna Catalogna, ma non è sbagliato da ora, lo è da anni ed anni di menefreghismo, d’imposizione ecc.
La sola cosa certa è che in Spagna esiste una minoranza che manifesta un disagio. Che ha un problema. Ed il compito di un Governo saggio è quello di ascoltare e, nei limiti del possibile, fare di tutto per venire incontro a quella minoranza. Qua per decenni e decenni nessuno ha mai fatto nulla ed oggi si paga l’errore di tanti anni e non semplicemente gli errori di entrambe le parti dal primo ottobre ad oggi. Ci troviamo di fronte a due leader che per l’affermazione della loro “idea” hanno completamente trascurato le proprie minoranze. Rajoy ha assolutamente umiliato la minoranza catalana, Puigdemont, al suo stesso interno, ha completamente trascurato la propria minoranza (e neanche tanto) nazionalista catalana.
Il risultato?
Una Catalogna spaccata, lacerata;
famiglie stesse divise tra loro;
diversità d’opinione che prima venivano risolte al bar di fronte ad una birra oggi generano nemici.
Barcellona, una città piena di gente ridente e cordiale, oggi triste, arrabbiata, umiliata.
Se il risultato dell’applicazione delle regole democratiche è questo, credo che il concetto di democrazia sia profondamente inquietato e che una riflessione onesta e autocritica su questo non farebbe affatto male al mondo moderno. Il modo di chi crede d’essere sempre nel giusto e d’avere il diritto d’imporre questa giustizia ad ogni costo.

Vivere in democrazia non vuol dire affermare semplicemente le idee delle maggioranze e pretenderne l’obbedienza. Vuol dire governare un popolo, maggioranze e minoranze incluse, ed ascoltare i disagi di tutti, anche quelli scomodi o complicati. Esautorare un governo eletto democraticamente perché ciò che fa non piace al governo centrale senza neanche tentare di ricucire lo strappo, questa non è democrazia.
I più grandi cambiamenti nel mondo sono stati fatti da uomini che sono andati contro la legalità. Vedi gli antifascisti al tempo del fascismo (erano illegali); vedi Nelson Mandela, andava contro legge; vedi Solidarnosc ecc.
La legalità non è altro che un insieme di leggi fatte per disciplinare la vita civile si, ma siamo sicuri che corrisponda sempre a Giustizia?
Siamo certi che Giustizia e Legalità siano la stessa cosa tanto da farne un principio assoluto?

La Catalogna non può far altro che rimanere spagnola, ma ha il diritto d’essere ascoltata e aiutata. O che almeno che ci si provi.

Un saluto a tutti

MG

Mostra di Più

MG

Marcello Gianferotti, classe 1966, ha iniziato a viaggiare all’età di 15 giorni. Prima la Tunisia, poi il Madagascar, l’Italia e ora la Spagna: non si è mai fermato. Grande appassionato di scrittura, è referente iberico del circuito Sviluppo Europa e gestisce, oltre a SamizdatVoz, anche il suo blog culinario marcellogianferotti.org.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button