Affari

La fragilità di una democrazia al profumo di populismo

Carissimi
Barcellona sta attraversando un momento di difficoltà estrema. La spaccatura creatasi tra Catalogna e Spagna è profonda, ma ancor più grave è la crepa creatasi all’interno della società catalana e tra gli spagnoli. Una crepa che rinsaldare sarà cosa lunga e complicata.
La Catalogna e gli eventi catalani e spagnoli sono oggi il simbolo e l’esempio del pericolo derivante dai dilaganti, assurdi, incivili principi populisti e dall’inquinamento del concetto di democrazia sempre più concepita come status dove, contro ogni principio di sana democrazia, le maggioranze comandano senza se e senza ma e le minoranze abbiano come unico e imprescindibile dovere quello di obbedire. Obbedienza senza condizioni vista come dovere della minoranza in uno stato democratico.
Pura ed assurda deriva del concetto di sana, leale e civile democrazia.
Voglio a tal proposito fare mio, come già ho fatto in passato, il concetto di democrazia di un grande uomo “José Alberto Mujica” secondo il quale una sana e civile democrazia il Governo ha come primo compito quello di proteggere e rispettare le minoranze garantendo i loro diritti e accogliendo le loro richieste.

Tornando all’oggetto di oggi non voglio entrare in merito alle ragioni o ai torti di Puigdmont o di Rajoy, ma prendere atto con voi del fatto che la fragilità della nostra società oggi è cosa chiara. Fragilità in buona parte dovuta al persistere di una unione europea assolutamente fragile che, da troppo tempo, galleggia in uno strano limbo senza essere né carne né pesce. Un grande sogno che se non proiettato in concreto verso gli Stati Uniti d’Europa rischia di diventare la tomba di se stesso.

Credo molto in questa cosa e credo ci crediate anche voi tutti, altrimenti questo gruppo non avrebbe senso. A tal proposito rilancio la mia proposta di una due giorni tra noi, ovunque sia, urgente, per una pianificazione strategica finalizzata alla promozione comune, concorde e sinergica degli Stati Uniti d’Europa. Chiedo a tal proposito il Vostro parere e chiedo a Leonardo di farsi coordinatore eventuale.

Vi chiedo scusa per questo sfogo forse eccessivo, ma quanto sta accadendo in Italia, Spagna, Austria ed in Europa in genere richiede urgenza. Certo noi siamo piccoli, ma questo non vuol dire nulla. Abbiamo intorno a noi una gran massa di persone sane, giovani e capaci.
Desiderose di fare e creare. A noi un pò meno giovani il compito di accompagnarli, a loro, le nuove leve, il compito di creare il loro futuro.

Se vogliamo possiamo.

Grazie

MG

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MG

Marcello Gianferotti, classe 1966, ha iniziato a viaggiare all’età di 15 giorni. Prima la Tunisia, poi il Madagascar, l’Italia e ora la Spagna: non si è mai fermato. Grande appassionato di scrittura, è referente iberico del circuito Sviluppo Europa e gestisce, oltre a SamizdatVoz, anche il suo blog culinario marcellogianferotti.org.

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